Perché si usa la potenza (Watt) nel ciclismo?

Sebbene in ogni sport il parametro fondamentale che determina la prestazione sia la potenza, il ciclismo è forse l'unico sport dove si parla espressamente di Watt.

 

 

Il Watt è l'unità di misura della potenza, che corrisponde ad un Joule per secondo (J/s), ovvero che consiste nello spostare di un metro, in un tempo di un secondo, un oggetto che oppone la resistenza di un Newton (grossomodo un etto).

In ogni sport è fondamentale poter quantificare l'intensità della prestazione che si sta svolgendo, semplicemente perché l'intensità è il parametro fondamentale per impostare gli allenamenti.

Negli sport come la corsa o il nuoto (in piscina) è sempre possibile stabilire l'intensità basandosi semplicemente sul ritmo, ovvero sulla velocità. Un runner che corre a 4' al km sta sviluppando una certa potenza che rimane più o meno costante a seconda delle condizioni al contorno (clima, terreno, abbigliamento, ecc), se queste non diventano "estreme" (ovviamente correre su un sentiero in montagna o con 40 gradi comporterà uno scadimento notevole del rendimento, ma non sono di certo condizioni ideale per l'allenamento...). Lo stesso vale per un nuotatore che percorre 100 metri in 1'30'' in una piscina. Attenzione: non vuol dire che TUTTI i nuotatori esprimono la stessa potenza per percorrere 100 m... Significa che QUEL nuotatore può andare in 100 piscine diverse, con 100 costumi regolamentari diversi, ma per percorrere 100 metri dovrà esprimere sempre più o meno la stessa potenza. Diverso è il caso delle acque libere, dove infatti allenarsi in modo rigoroso non è per niente facile.

 

 

Nel ciclismo basarsi sulla velocità non è possibile, perché le condizioni esterne sono talmente variabili che una stessa andatura, per essere mantenuta, necessita dello sviluppo di potenze molto differenti a seconda delle condizioni del percorso, e in particolare della pendenza, del vento, del manto stradale, la scia di altri ciclisti... Per questo motivo la frequenza cardiaca è un parametro che viene utilizzato moltissimo nel ciclismo, e molto meno negli altri sport di resistenza: la frequenza cardiaca, infatti, consente di impostare gli allenamenti su un dato oggettivo. Tuttavia (ne abbiamo già parlato) la frequenza cardiaca non è un buon indicatore, perché non è sempre affidabile per determinare le intensità di allenamento corrette. Nel ciclismo l'indicatore ideale sarebbe la potenza espressa ai pedali, un parametro che non a caso viene utilizzato per determinare il valore assoluto del ciclista e dividerlo per categorie di abilità. Cosa che nel nuoto e nel ciclismo si fa semplicemente indicando il tempo o il ritmo su una distanza standard (o sulla distanza in cui gareggia l'atleta).

Come si misura la potenza?

Perché si usa la potenza nel ciclismo?

La potenza si può calcolare con opportuni calcolatori che trovate facilmente su molti siti internet, oppure con apposite tabelle. Le formule risentono ovviamente delle condizioni al contorno e vanno sempre prese con le molle, tuttavia con qualche accorgimento che consenta di evitare errori grossolani, si può facilmente risalire alla potenza espressa in una determinata prestazione.

Le condizioni ideali per calcolare la potenza di una prestazione sono le salite uniformi, con una pendenza media del 5/7%, dove la resistenza dell'aria non ha una influenza notevole ed è molto più semplice esprimere una prestazione di alta intensità (per esempio alla soglia anaerobica o anche più intensa).

 

 

La potenza viene calcolata in base all'efficienza di una bici da corsa di medio livello, e di questo bisogna tenere conto. Alcuni calcolatori prevedono l'inserimento anche del peso della bicicletta e questo è molto utile per chi, per esempio, possiede un mezzo più pesante della media.

Anche il peso corporeo influisce sulla potenza, soprattutto in salita. Per questo alcuni calcolatori forniscono la potenza specifica della prestazione, espressa come W/kg di peso corporeo. Questo valore ha un grande interesse ma non per determinare il valore assoluto del "motore" dell'atleta: per quello serve semplicemente la potenza espressa.

Consiglio di utilizzare il calcolatore del sito Pianeta Ciclismo, dove si devono inserire anche i parametri relativi alla resistenza dell'aria e all'attrito. Altrimenti si possono usare i due calcolatori presenti in questa pagina: il primo è molto sempice e prevede l'inserimento solamente della velocità media e della pendenza, il secondo invece prevede anche l'inserimento del peso della bicicletta ed è comodo per chi non usa una bicicletta da corsa, ma una mountain bike o una city bike (che sono più pesanti).

Oggi basta possedere uno smartphone e grazie alle app di ultima generazione (come Strava) è possibile facilmente ricavare la velocità media e la pendenza di un percorso (Strava, previo inserimento del peso corporeo, fornisce direttamente la potenza espressa in un determinato tratto di strada, e i valori forniti nei tratti in salita con pendenze del 5/7% sono abbastanza conformi a quelli di altri calcolatori, se si possiede una bicicletta abbastanza mediamente evoluta).

Potenza ok... ma per quanto tempo?

Ovviamente la potenza espressa da un atleta varierà a seconda della durata della prestazione. In genere quando si parla del dato di potenza "assoluto" (l'atleta Pinco Pallino ha una potenza di 240 W) si fa riferimento alla potenza a 30 (P30) o a 60 (P60) minuti e corrisponde grossomodo alla potenza alla soglia anaerobica, che è pari alla P60 per un professionista mentre è più vicina alla P30 per un dilettante.

Il dato sui 60 minuti non viene solitamente ricavato da un test (che sarebbe molto difficile di compiere), ma estrapolato da test di durata minore (20 o 30 minuti) o da test ancor più brevi (vedi l'articolo sul calcolo della soglia anaerobica).

Dal valore ricavato in un test si possono trovare con opportuni calcoli i valori di potenza alle varie andature, sempre considerando che si tratta di approssimazioni, specie quando la durata differisce molto da quella del test e soprattutto se l'atleta non si allena mai in modo specifico a quelle durate. Per avere un profilo di potenza più preciso alle varie durate bisognerebbe effettuare un test come quello di Friel, che prevede di effettuare 5 test massimali per durate di 12'', 1', 6', 12', 30'.

In base alla P30 potete inquadrarvi all'interno di una categoria di ciclisti, come indicato in questo interessante articolo su Pianeta Ciclismo. Superare il fit-test da me proposto significa essere veri "ciclisti", cioè rientrare nella penultima categoria.

 

 

 

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