Allergia ai crostacei

L'allergia ai crostacei: caratteristiche generali

L'allergia ai crostacei e ai molluschi si stima sia, a livello mondiale, la quarta allergia alimentare più comune. I paesi in cui è maggiormente diffusa sono quelli asiatici perché l'alimentazione base di queste popolazioni è fortemente rappresentata da crostacei e molluschi. Nonostante questo, anche i paesi occidentali vedono un discreto sviluppo di questo tipo di allergia.

 

 

I crostacei sono invertebrati acquatici appartenenti al Phylum Artropoda e alla classe definita appunto Crustacea. In particolare, i crostacei che più comunemente fanno parte della dieta umana sono i granchi, i gamberi, l'aragosta, gamberetti, granseole, scampi, mazzancolle, astici. Dal punto di vista nutrizionale, i crostacei hanno un buon contenuto di proteine di alto valore biologico, quindi ricche di amminoacidi essenziali, ma anche colesterolo e acidi grassi omega-3, vitamine, in particolare del gruppo B, e minerali come iodiozinco e selenio

 

 

Spesso l'allergia ai crostacei interessa tutti gli alimenti di questo categoria, mentre altre volte può riguardare solo una specie di crostacei. Non si sa ancora se quest'ultimo tipo di allergia specie-specifica vada ad innescare una reazione diversa del sistema immunitario, magari rivolta verso specifici allergeni. 

Talvolta, l'allergia ai crostacei si accompagna a quella ai molluschi o agli acari, a causa di reazione provocate da allergeni simili, che determinano una stessa risposta del sistema immunitario.

L'allergia ai crostacei si ha spesso nei bambini, in particolare in quelli geneticamente predisposti. Per questo motivo si tende ad escluderli dalla loro dieta e dall'alimentazione della mamma durante la fase di allattamento naturale, nel caso in cui ci siano nella famiglia persone allergiche. 

Allergia ai crostacei: dopo quanto tempo e come si manifesta

L'allergia ai crostacei provoca una reazione allergica mediata dal sistema immunitario e precisamente una risposta di tipo immediato in cui intervengono gli anticorpi IgE. La manifestazione dei sintomi si ha in genere dopo circa 2 ore dall'ingestione dei crostacei, anche se in alcuni casi si è vista la comparsa dei sintomi dopo circa 8 ore dall'ingestione dell'alimento. 

Le reazioni allergiche interessano più organi e possono sfociare in pericolose risposte anafilattiche. La risposta anafilattica è costituita da diversi segnali provocati dalla reazione del sistema immunitario nei confronti dell'allergene e può determinare l'insorgenza di sintomi anche gravi che, se non arginati tempestivamente, possono portare perfino alla morte. Interessa la pelle, ma anche l'apparato circolatorio e respiratorio. I sintomi della pelle sono quelli che compaiono per primi con eritema, orticaria e prurito. In seguito, si ha la diminuzione della pressione arteriosa, aumento dei battiti cardiaci fino ad arrivare al collasso. Si ha, inoltre, difficoltà nella respirazione accompagnata da tosse, raucedine e senso di costrizione nel petto.   

 

 

Un'altra reazione che compare piuttosto di frequente è quella che interessa il cavo orale ed è caratterizzata da prurito, formicolio, angioedema delle labbra, della bocca e della faringe. Si può avere inoltre anche gonfiore alle labbra, alla lingua e al viso, così come anche in altre parti del corpo.

Altre reazioni possono essere scaturite dall'inalazione o il contatto con i crostacei, tipiche di chi lavora nella pesca o nella lavorazione dei prodotti derivanti. Infatti, la loro manifestazione si ha in dipendenza di quanto è intensa e duratura l'esposizione a questi prodotti. I sintomi tipici in questi casi sono dermatiti da contatto, riniti e orticaria. 

Altri sintomi con cui si manifesta l'allergia ai crostacei sono di tipo gastrointestinale, come vomito, dolori allo stomaco molto forti, indigestione e diarrea, ma anche di altro genere, come difficoltà respiratorie e di deglutizione, pallore e vertigini

Gli allergeni dei crostacei

Gli allergeni sono molecole proteiche che scatenano la risposta del sistema immunitario determinando la reazione allergica. Le proteine presenti nei crostacei e che scatenano una reazione immunitaria nell'organismo umano sono diverse, ma solo alcune sono state caratterizzate in modo certo e completo.

Uno degli allergeni che più di frequente è responsabile dell'allergia ai crostacei è la tropomiosina, molecola stabile al calore e che quindi non viene distrutta nemmeno in seguito alla bollitura dell'alimento. Pertanto, la cottura non è un metodo per difendersi dall'allergia ai crostacei. 

Altro allergene è l'arginina chinasi, un enzima che partecipa al metabolismo energetico degli invertebrati. Questa molecola scatena allergia soprattutto ai gamberi, surgelati o meno, ma provoca reattività anche nei confronti degli altri crostacei. 

Un altro allergene è chiamato MLC, ossia myosin light chain, proteina presente nei muscoli del crostaceo e che provoca spesso allergia, tanto che vi sono soggetti che sono allergici solo a questa molecola. Questa proteina è anch'essa stabile al calore, ma anche agli acidi e agli alcali, e quindi non viene distrutta in seguito ai processi digestivi. 

Un'altra proteina muscolare dei crostacei che provoca reazione allergica è la SCP (sarcoplasmatic calcium-binding protein): proteina molto simile alla MLC, è spesso associata all'allergia ai crostacei nei bambini e nei giovani in generale. 

Diagnosi dell'allergia ai crostacei

Spesso le allergie alimentari in generale, comprese quelle ai crostacei, sono diagnosticate autonomamente dalla persona in modo errato. In caso di sospetta allergia, è bene rivolgersi ad un centro medico specializzato. Nella diagnosi il medico presterà attenzione a valutare se si tratta di allergia oppure di intolleranza o avversione a questi cibi. 

Per giungere alla diagnosi innanzitutto si valutano le reazioni avverse che il paziente ha avuto in passato e la sua storia familiare. Successivamente, si esegue un test cutaneo o un esame del sangue; nel primo caso si va a dosare e valutare la risposta immunologica a diversi allergeni. Nelle analisi del sangue, invece, si valuta la presenza nel siero degli anticorpi IgE che reagiscono contro determinati allergeni. Queste ultime analisi sono meno sensibili dei test cutanei, anche se talvolta si possono avere risultati poco chiari e attendibili in entrambi i casi. In questi casi, quindi, si può procedere con il test di provocazione orale, in cui si somministra l'alimento sospetto in quantità sempre maggiore e sotto stretta sorveglianza del medico o del personale sanitario, che sarà pronto ad intervenire in caso di gravi reazioni allergiche. 

Allergia da crostacei: cosa fare?

In caso di diagnosi di allergia ai crostacei è molto importante evitare di introdurre alimenti di questo genere ma prestare attenzione anche ai prodotti, soprattutto preconfezionati, che possono contenerli. Inoltre, è necessario evitare il contatto tra gli altri cibi e i crostacei, anche per breve tempo. È bene, quindi, evitare di consumare pietanze che potrebbero essere venute in contatto con i crostacei, come primi piatti ai frutti di mare, insalate di mare e simili, e che in soggetti molto sensibili potrebbero far scatenare la reazione allergica. 

In persone in cui si ha una forma più lieve di allergia può essere utile l'uso di corticosteroidi o antistaminici, per contenere le reazioni allergiche. 

In caso di reazioni gravi, come quelle anafilattiche, è sempre bene agire in modo tempestivo con farmaci di pronto intervento e auto-iniettabili, come l'epinefrina, un farmaco a base di adrenalina. Questo farmaco ha degli effetti collaterali, come ansia, irrequietezza, tachicardia, ma è molto utile nel contenere le risposte allergiche in caso di grave pericolo. Ovviamente, i farmaci di pronto intervento per l'allergia devono essere prescritti dal medico specialista che ne deciderà anche la dose e via di somministrazione. In caso di allergia ai crostacei nei bambini, è sempre bene che gli adulti presenti con lui siano adeguatamente informati ed addestrati nella somministrazione di questi farmaci, così come anche nelle pratiche necessarie per evitare il contatto con l'allergene. Nel caso in cui il bambino senta una sensazione di soffocamento e abbia tosse allora è bene recarsi al pronto soccorso perché potrebbe avere uno shock anafilattico in corso. 

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