Cassetta primo soccorso: normative, dove posizionarla e cosa deve contenere

Dal febbraio del 2005 è obbligatorio per il datore di lavoro predisporre una o più cassette di pronto soccorso nelle aziende, controllarne il contenuto almeno ogni 6 mesi e curarne il mantenimento, provvedendo alla sostituzione di materiale scaduto o terminato. La legislazione vigente, con il D.M. 388 del 15 luglio 2003, descrive non solo il contenuto minimo che deve necessariamente essere presente nella cassetta, ma anche la quantità di materiale obbligatoria a seconda del numero dei dipendenti e il posizionamento delle cassette. I regolamenti di sicurezza, inoltre, sono periodicamente revisionati, è quindi importante mantenersi aggiornati su tale argomento.

 

 

Cosa mettere nella cassetta di pronto soccorso

Ciò che deve essere disponibile all’interno di una cassetta di pronto soccorso è descritto, come accennato, nel suddetto D.M. ed è definito dal tipo di attività che si svolge in ogni specifica azienda e soprattutto dal numero di dipendenti che essa ha tramite vari elenchi. Le attività sono, infatti, state suddivise in 3 diversi gruppi, che vedremo più avanti, definiti sia secondo il tipo di rischio cui i dipendenti possono andare incontro, sia dal numero degli addetti. Le cassette possono, quindi, a seconda dei criteri dettati dalle norme, contenere un kit di pronto soccorso o un pacchetto di medicazione.

Ad ogni modo, qualsiasi sia la tipologia di cassetta necessario, devono comunque essere sempre presenti guanti sterili monouso, materiale per la disinfezione, prodotti per la preparazione di medicazioni quali garze sterili e cerotti, ma anche confezioni di ghiaccio, sacchetti per la raccolta di rifiuti sanitari, lacci emostatici e forbici. Nei casi di kit di pronto soccorso si avranno anche la visiera paraschizzi, teli sterili, pinzette, termometro e un apparecchio per la misurazione della pressione. Il responsabile della sicurezza, o il datore di lavoro, ha l’obbligo di verificare che i prodotti siano correttamente conservati; nel caso di materiale non monouso è opportuno disinfettarlo periodicamente, utilizzando prodotti quali ad esempio la septaldeide, che garantisce una corretta igienizzazione degli strumenti in qualsiasi materiale.

Dove posizionare la cassetta di pronto soccorso

 

 

La cassetta di pronto soccorso deve essere fornita dal datore di lavoro, il quale ha l’obbligo di posizionarla in un luogo in cui possa essere ben visibile da qualsiasi addetto e di facile accesso. Allo stesso tempo la cassetta deve essere custodita in modo che non sia esposta alle intemperie, alla luce solare diretta o a un clima estremo. Per fare in modo che chiunque, anche un visitatore occasionale, possa trovare la cassetta di pronto soccorso è necessario anche segnalarla in modo corretto, utilizzando un apposito cartello rettangolare con sfondo verde e croce bianca.

La classificazione delle aziende

Per comprendere cosa è obbligatorio per legge avere all’interno di una cassetta di pronto soccorso è importante capire a quale gruppo di rischio corrisponde la singola azienda.

In particolare i gruppi sono tre:

  • il gruppo A, che comprende le aziende a elevato rischio, come ad esempio quelle estrattive, o le centrali termoelettriche; fanno parte di questo gruppo anche le aziende con più di 5 dipendenti che possono rientrare nei gruppi con indici di inabilità permanente superiore a 4, comprese quelle con almeno 5 addetti a tempo indeterminato che operano in agricoltura;
  • il gruppo B, che comprende tutte le aziende con più di 3 lavoratori che non rientrano nel primo gruppo.
  • il gruppo C, che comprende le aziende con meno di 3 addetti che non rientrano nel gruppo A.

Per ogni tipologia di azienda sono disponibili in commercio apposite cassette, così come i kit per rifornirle di tutti i prodotti consumabili o deteriorabili.

 

 

 

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