Consorzio Terre dei Nebrodi

Indirizzo: Contrada Drià, 70

Località: Castell'Umberto

Provincia: Messina

Telefono: 339 5260741

Prodotti: oli e grassi, formaggi, carni e salumi, miele

Note: Il consorzio commercializza il "Maiorchino" e il "Suino nero dei Nebrodi, presidi Slow food. Sito internet: www.terredeinebrodi.com Pare che il Maiorchino abbia fatto la sua comparsa intorno al Seicento. Ancora oggi, a Carnevale, con le forme stagionate, nei comuni di Basicò e Novara di Sicilia (in provincia di Messina), si effettua la tradizionale ruzzola: i pastori gareggiano facendole rotolare lungo il pendio della via principale del paese. Si produce da febbraio fino alle seconda decade di giugno (nelle annate migliori) in piccolissime quantità, lavorando latte crudo di pecora (con un'aggiunta del 30% circa di latte di capra) e unendo caglio in pasta di capretto o agnello. Gli animali sono allevati sui pascoli ricchi di essenze foraggere spontanee dei monti Peloritani. Il maiorchino si fa stagionare (fino a 24 mesi) in locali di pietra interrati, freschi e umidi, dotati di scaffali in legno. Ha forma cilindrica a facce piane o lievemente concave, crosta giallo ambrato che diventa marrone con l'avanzare della stagionatura e una pasta bianca compatta tendente al paglierino. L'altezza dello scalzo è di 12 cm e il diametro di 35 cm, il peso va dai 10 ai 18 chili. Il Maiorchino è un pecorino straordinario che sta rischiando seriamente di estinguersi. La tecnica di produzione, infatti, è molto complessa - richiede tempo, esperienza e cura - e la stagionatura lunga e costosa. E il mercato non premia con un prezzo adeguato un lavoro del genere e le grandi qualità di questo formaggio. Il Presidio, in collaborazione con il Consorzio Ricerca Filiera Lattiero-Casearia di Ragusa vuole convincere i casari a riprendere la produzione di un formaggio che ha grandi potenzialità, ma che per ora è prodotto esclusivamente su ordinazione. È uno dei più grandi pecorini d'Italia, sia in senso fisico che qualitativo. Ed è notevole anche la sua attitudine alle stagionature prolungate. Anzi, deve essere molto stagionato. Quando è giovane presenta sensazioni organolettiche meno intense, dominate dal vello e da sentori di latticello. Ma quando supera l'anno di stagionatura si trasforma, letteralmente: i profumi diventano persistenti e netti. Le ricerche del Corfilac hanno evidenziato odori di burro ed erbe, con note fruttate dolci e delicate che richiamano la mela e la vaniglia.

 

 

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