Sostanze cancerogene: conoscerle per non temerle

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Salve, ho letto questo vostro articolo: mi chiedo, piuttosto allarmata: come si può essere davvero coscienti e consapevoli di quello che acquistiamo? Ad esempio: se nei semi e farine di cereali di alcuni posti umidi crescono dei funghi nocivi per la salute, come faccio io consumatore a saperlo? Trovo interessanti le scoperte riportate sul vostro sito, ma mi piacerebbe anche potermi tranquillizzare conoscendo la soluzione alle problematiche affrontate! Spero sappiate indirizzarmi verso una strada di 'cibi' migliori (tipi, marche, eccetera). Altrimenti, pur consapevole che quello che mangio è spesso nocivo, non potrò che pensare: speriamo solo di avere fortuna e che non mi venga un tumore! Preoccupata, vi porgo i miei più sentiti saluti.

 

 

Come hai potuto leggere nell'articolo, esistono decine di sostanze cancerogene che possiamo ritrovare nei cibi che consumiamo. Gli approcci al problema passano per due estremi che sintetizzi bene nella tua mail:

  1. c'è chi se ne frega, dicendo che tanto di qualcosa bisogna pure morire (in realtà, sotto sotto spera che le probabilità siano molto basse e che non possa capitare proprio a lui...), e non affronta il problema;
  2. 2 - c'è chi si fa terrorizzare e adotta il principio di precauzione, cercando di eliminare completamente la fonte di ogni problema.

La soluzione, come spesso capita, sta nel mezzo, e passa per la comprensione profonda del problema e nella scelta di una stratetegia che sia la migliore possibile. Per prima cosa, bisogna capire che quando si parla di contrarre il cancro ci sono sempre in gioco probabilità e non certezze.

 

 

Dunque, la prima cosa da capire è questa: l'agente cancerogeno va eliminato solo se questo non comporta uno scadimento eccessivo della qualità della vita (in relazione alla sua effettiva pericolosità).

Il fumo aumenta la probabilità di cancro al polmone: non fumare è saggio, ma cercare di evitare il fumo passivo sempre e comunque farebbe diventare la vita un inferno e quindi praticamente tutti si assumono il rischio di essere esposti a un po' di fumo passivo durante la loro vita. Probabilmente una piccolissima percentuale di soggetti che si espongono al fumo passivo ha una predisposizione tale da sviluppare un cancro al polmone anche se non fuma, ma è un rischio che possiamo accettare (e che in genere è accettato).

Così, ogni volta che passeggiamo in città nello smog o inaliamo i vapori di benzina durante un rifornimento al self-service assumiamo decine di sostanze cancerogene, ma non per questo smettiamo di andare in città o di fare benzina.

 

 

E veniamo al secondo concetto da capire: l'esposizione a una sostanza cancerogena non provoca il cancro, occorrone un'esposizione continuata e la contemporanea presenza di fattori promotori.

Dunque, se mangio carne alla griglia una volta al mese la dose di sostanze cancerogene che assumo è molto probabilmente innocua, ma se la mangio una, due volte la settimana la probabilità aumenta.

Dato che esistono salumi senza nitriti, sono sostanze cancerogene che posso tranquillamente evitare, come evito il fumo attivo. Se poi ad una cena mi offrono della mortadella (che contiene nitriti), non è necessario evitarla, posso considerarla alla stregua del fumo passivo. L'importante è essere consapevoli del fatto che certi alimenti, certi metodi di cottura, certi additivi contengono o possono contenere sostanze cancerogene e quindi è opportuno evitare una assunzione frequente, usando il buon senso.

Per quanto riguarda le aflatossine, in Italia non è un problema grave poiché esistono controlli piuttosto severi sui prodotti importati più a rischio, dunque è veramente improbabile un'assunzione continuata di alimenti che contengono alti tassi di aflatossine.

Lo sai qual è un metodo efficacissimo per abbassare la probabilità di sviluppare il cancro: essere magri. Essere in sovrappeso significa produrre sostanze promotrici lo sviluppo del cancro.

Chi è magro inoltre:

  • assume una quantità minore di cibo e quindi una quantità minore di sostanze cancerogene (a parità di qualità dell'alimentazione);
  • assume più frutta e verdura (cibi sazianti e ipocalorici, necessari per combattere la fame in una dieta ipocalorica), sostanze protettrici;
  • quasi sicuramente pratica un'attività fisica di intensità media, che anch'essa protegge contro il cancro.

Quindi è inutile essere terrorizzati: basta utilizzare il buon senso e mantenere il peso forma con una dieta ipocalorica e una buona attività fisica.

 

 

 

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