Tumore dell'utero

Il tumore dell'utero o dell'endometrio è una malattia caratterizzata dalla presenza di cellule tumorali nei tessuti dell'endometrio e rappresenta la neoplasia ginecologica maligna più comunemente diagnosticata nelle donne. Viene spesso rilevato in una fase iniziale perché produce molto frequentemente un anomalo sanguinamento vaginale, che induce le donne ad andare dal medico. Ciò permette una diagnosi e un trattamento chirurgico precoce, che permettono di curare la malattia.

 

 

Epidemiologia

Il tumore dell'utero rappresenta la sesta più frequente neoplasia (4% di tutte le diagnosi di tumore) e l'ottava causa di morte per neoplasia nella donna. A fronte del grande numero di neoplasie diagnosticate, la maggioranza (75%) è confinata all'utero al momento della diagnosi e risulta pertanto guaribile.

Si tratta di una malattia tipicamente post-menopausale (75 % dei casi) con un picco dopo i 60 anni ed è diffusa in Europa e Stati Uniti, mentre è rara in Asia.

Cause

L'esatta causa che induce la crescita del tumore dell'endometrio non è conosciuta, ma essendo la proliferazione endometriale soggetta al controllo degli estrogeni, una prolungata e incontrastata esposizione a questi ormoni, sia di origine endogena che da fonti esogene, svolge un ruolo cruciale nello sviluppo della malattia.

Fattori di rischio per lo sviluppo del cancro dell'utero sono perciò causati da un'alterazione dell'equilibrio ormonale, che induce un incremento di estrogeni non controbilanciato da un aumento dei livelli di progesterone.

Le condizioni che si associano a un'aumentata incidenza di neoplasia uterina sono:

Tumore dell'utero
  • obesità;
  • ipofertilità;
  • menarca precoce (prima mestruazione prima degli 8 anni);
  • menopausa tardiva (menopausa dopo i 56 anni);
  • anovulazione cronica (ciclo mestruale in cui non viene rilasciato l'ovocita);
  • nulliparità;
  • terapia con tamoxifene non bilanciata;
  • familiarità per carcinoma dell'utero;
  • età avanzata.

Manifestazioni cliniche

Il carcinoma endometriale si manifesta più comunemente nel sesto e nel settimo decennio di vita. I sintomi e segni comprendono:

  • perdite vaginali (90% dei casi);
  • sanguinamento postmenopausale (80%);
  • leucorrea, secrezione biancastra vaginale (10%);
  • dolore pelvico (10%);
  • dolore durante i rapporti sessuali (8%).

Classificazione

 

 

Il tumore dell'utero è caratterizzato dalla presenza di cellule tumorali nei tessuti dell'endometrio e si distingue quindi dalla forma tumorale che interessa la parte muscolare dell'utero, che prende il nome di sarcoma uterino.

Il 75-80% dei tumori maligni dell'endometrio è rappresentato da adenocarcinomi e la prognosi dipende dallo stadio, dal grado istologico e dall'entità dell'invasione dell'utero.

Altre forme meno frequenti comprendono il carcinoma mucinoso (5%) e il carcinoma siero-papillifero (10%). Infine forme istologiche più rare sono rappresentate dai carcinomi secernenti (2%), a cellule ciliate, a cellule chiare e indifferenziati.

Stadiazione

La stadiazione del cancro dell'utero si basa sull'escissione chirurgica per definire l'estensione e la profondità della malattia. In seguito all'intervento chirurgico è possibile definire il tipo istologico, il grado e la profondità dell'invasione.

  • Stadio 1: carcinoma confinato al corpo dell'utero;
  • stadio1a: il tumore è limitato all'endometrio;
  • stadio 1b: il tumore ha invaso meno della metà dello spessore del miometrio;
  • stadio1c: il tumore ha invaso più della metà dello spessore del miometrio.
  • Stadio 2: carcinoma esteso al corpo dell'utero e alla cervice;
  • stadio 2a: coinvolgimento delle ghiandole superficiali della cervice;
  • stadio2b: invasione profonda della cervice.
  • Stadio 3: carcinoma esteso al di fuori dell'utero ma non fuori dalla pelvi;
  • stadio 3a: il tumore invade il peritoneo dell'utero e il liquido peritoneale è positivo per cellule tumorali;
  • stadio 3b: presenza di metastasi alla vagina;
  • stadio 3c: presenza di metastasi alla pelvi e/o ai suoi linfonodi.
  • Stadio 4: carcinoma esteso fuori dalla pelvi o ha coinvolto la vescica e/o il retto;
  • stadio 4a: diffusione della neoplasia a organi adiacenti (vescica, retto, colon sinistro, intestino tenue);
  • stadio 4b: diffusione a organi distanti o metastasi diffuse a tutto l'addome e/o ai linfonodi inguinali.

Prevenzione

 

 

Al giorno d'oggi non esistono strategie specifiche per la prevenzione del cancro dell'utero; tuttavia alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio di ammalarsi di tale patologia.

La terapia ormonale post-menopausale, se assunta in seguito ad un'isterectomia (asportazione dell'utero), può aumentare il rischio di incorrere in un carcinoma endometriale, in quanto la carica di estrogeni non sarebbe controbilanciata dal progesterone.

L'uso di contraccettivi orali, per una durata di minimo un anno, riduce il rischio di malattia neoplastica.

L'obesità gioca un ruolo favorente l'insorgere del tumore, mantenere perciò un peso corporeo nella norma e seguire un'alimentazione sana riducono il rischio di ammalarsi.

Diagnosi

I test e le procedure per diagnosticare il cancro endometriale comprendono:

  • Esame ginecologico: durante questo esame viene ispezionata la parte esterna dei genitali (vulva) e quella interna per valutare l'utero. In aggiunta si utilizza lo speculum, il quale permette di dilatare la vagina per visualizzare meglio la cervice e le eventuali anomalie.
  • Ecografia transvaginale: utilizzata per valutare lo spessore e la consistenza dell'endometrio ed escludere altre condizioni patologiche.
  • Isteroscopia: tecnica che permette di visualizzare direttamente la vagina, il collo dell'utero, il canale cervicale e la cavità uterina. S'inserisce un isteroscopio (strumento metallico di 4-5 cm di diametro) e per mezzo di un flusso continuo d'acqua, che distende la cavità, si ottiene una diretta visione delle strutture.
  • Biopsia endometriale: permette d'identificare il tipo istologico del tumore.
  • TAC: utilizzata per valutare l'estensione del tumore al di fuori dell'utero (metastasi).

Terapia

Nel trattamento del tumore dell'utero riveste fondamentale importanza l'intervento chirurgico.

Le pazienti in stadio 1 sono trattate in modo efficace con l'asportazione completa dell'organo (isterectomia) associata alla rimozione delle ovaie e delle tube di Fallopio.

Nelle pazienti con malattia negli stadi 2 e 3, il trattamento comprende sia la chirurgia che la radioterapia preoperatoria.

Quando la malattia è avanzata allo stadio 4, la terapia consiste nel trattamento sintomatico mediante radioterapia, chirurgia, chemioterapia e l'ormonoterapia. Quest'ultima consiste nella somministrazione di ormoni per tentare di arrestare la proliferazione delle cellule tumorali. Le opzioni attualmente disponibili comprendono farmaci che aumentano la quantità di progesterone nel corpo, mediante l'utilizzo di un progestinico di sintesi (una forma di progesterone), che può aiutare a bloccare la crescita delle cellule tumorali endometriali oppure farmaci per ridurre la quantità di estrogeni circolanti nell'organismo.

La terapia ormonale può quindi contribuire a ridurre i livelli di estrogeni nel corpo o rendere difficile l'utilizzazione dell'estrogeno disponibile. Le cellule endometriali neoplastiche, che possiedono recettori per gli estrogeni e/o progestinici possono essere uccise mediante quest'opzione terapeutica.

 

 

 

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