Disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è una patologia che provoca sbalzi d'umore molto forti, che includono periodi nei quali l'umore è alto (le fasi di eccitamento possono essere più o meno gravi: ipomania o mania) e periodi durante i quali l'umore è basso (depressione). Nel periodo di depressione ci si può sentire tristi o disperati e perdere l'interesse per la maggior parte delle attività, quando l'umore si sposta nella direzione opposta, ci si può sentire euforici e pieni di energia. I cambiamenti d'umore possono verificarsi solo un paio di volte all'anno o molto più spesso, come più episodi in una settimana.

 

 

Cause

La causa esatta del disturbo bipolare è sconosciuta, ma diversi fattori possono essere coinvolti, come ad esempio:

  • differenze biologiche;
  • neurotrasmettitori;
  • tratti ereditari.

Fattori di rischio

I fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare il disturbo bipolare o agire come eventi scatenati per il primo episodio comprendono:

  • avere un parente di primo grado che soffre del disturbo bipolare;
  • periodi di forte stress;
  • droga o alcool;
  • cambiamenti di vita sconvolgenti, come la morte di una persona cara.

Sintomi

Esisotono diversi tipi di disturbo bipolare e per ogni tipologia ci sono sintomi esatti. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), elenca i criteri per la diagnosi bipolare e per i disturbi correlati. Per quanto riguarda il disturbo bipolare di tipo I, si intende quando la persona ha sofferto almeno una volta di un episodio maniacale, ovvero momenti di elevata eccitazione, euforia, sensazione di potere, senza però riuscire a portare a termine nessuna attività. L'episodio maniacale può essere preceduto o seguito da episodi depressivi, in cui ci si sente irritati, arrabbiati e si prova una sensazione di ingiustizia nei propri confronti. L'altra tipologia di disturbo bipolare è detta di tipo II, e si intenda quando la persona ha sofferto almeno di un episodio depressivo maggiore, durato almeno due settimane e almeno un episodio ipomaniacale della durata di almeno quattro giorni, ma non ha mai avuto un episodio maniacale. Il comportamento durante le fasi ipomaniacali e manicali è caratterizzato da:

Disturbo bipolare
  • autostima ipertrofica o grandiosità;
  • ridotto bisogno di sonno;
  • loquacità insolita;
  • velocità di pensiero;
  • incapacità di mantenere l'attenzione;
  • aumento dell'attività finalizzata (al lavoro, a scuola o sessualmente) e agitazione;
  • azioni insolite e dannose (es. investimenti economici folli).

I comportamenti nella fase depressiva comprendono:

  • sensazione di vuoto;
  • mancanza di energie ed affaticamento;
  • sonno e appetito possono diminuire;
  • perdita di interesse per la vita;
  • pensieri autolesionistici.

 

 

Altri comportamenti o sintomi tipici del disturbo bipolare sono:

  • perenne preoccupazione che qualcosa di terribile possa accadere;
  • sensazione di perdere il controllo;
  • melanconia, ovvero perdita di piacere per tutte le attività;
  • catatonia, ovvero rimanere apatici nei comportamenti e nella postura;
  • andamento stagionale, gli episodi variano in base alle stagioni;
  • cicli rapidi, quattro o più oscillazioni d'umore in un solo anno, con remissione completa o parziale dei sintomi tra i vari episodi;
  • psicosi, gravissimi episodi di mania o depressione che causano un distacco dalla realtà, con deliri e allucinazioni.

Diagnosi

Quando compare il sospetto di un disturbo bipolare, si procede con i seguenti esami:

  • Valutazione psicologica: il medico, lo psichiatra o lo psicologo potrebbero discutere con il paziente dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti e dei suoi comportamenti. È inoltre possibile che sia richiesta la compilazione di un test di auto-valutazione o di un questionario. Il medico potrebbe anche parlare con i membri della famiglia e con gli amici intimi al fine di ricevere informazioni circa i sintomi.
  • Mood grafici: per identificare esattamente che cosa sta succedendo, il medico potrebbe richiedere di tenere un registro giornaliero sugli stati d'animo, sul sonno o su altri fattori che potrebbero aiutare con la diagnosi.
  • Segni e sintomi: il medico analizzando i sintomi e la storia clinica del paziente può ipotizzare una diagnosi con l'aiuto del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.

Terapia

 

 

Per un migliore trattamento spesso si lavora in un équipe, che può comprendere uno psicologo, un'assistente sociale e un medico psichiatria. A seconda delle esigenze, il trattamento può includere:

  • Trattamento iniziale: è necessario assumere dei psicofarmaci per equilibrare gli stati d'animo e una volta che i sintomi sono sotto controllo, si lavorerà per trovare il miglior trattamento a lungo termine.
  • Continuazione del trattamento: il disturbo bipolare richiede un trattamento per tutta la vita, anche durante i periodi in cui ci si sente meglio. Il trattamento di mantenimento è indispensabile per evitare le ricadute dei sintomi. Il programma di trattamento può essere anche giornaliero, al paziente si forniscono il supporto e la consulenza necessari per mantenere i sintomi sotto controllo.
  • Trattamento abuso di sostanze: se il paziente ha problemi con l'alcool o con le droghe è necessario un trattamento per abuso di sostanze, altrimenti può essere molto difficile gestire il disturbo bipolare.
  • Ricovero in ospedale: il medico potrebbe raccomandare un ricovero in ospedale se il comportamento tende ad essere pericoloso, con pensieri di lesioni auto o eterodirette.

I trattamenti primari per il disturbo bipolare comprendono farmaci e consulenza psicologica (psicoterapia), gruppi di formazione e supporto. I farmaci possono includere:

  • Stabilizzatori dell'umore: se si dispone di disturbo bipolare di tipo I o II potrebbero essere necessari dei farmaci per stabilizzare l'umore e per controllare gli episodi maniacali o ipomaniacali. Esempi di stabilizzatori dell'umore includono litio, acido valproico, valproato di sodio, carbamazepina e lamotrigina.
  • Antipsicotici: se i sintomi di depressione o di mania persistono, nonostante il trattamento con altri farmaci, l'aggiunta di un farmaco antipsicotico come olanzapina, risperidone, quetiapina, aripiprazolo o ziprasidone possono aiutare.
  • Antidepressivi: il medico potrebbe aggiungere un antidepressivo per aiutare a gestire la depressione. Antidepressivi e antipsicotici sono spesso usati in contemporanea.
  • Ansiolitici: le benzodiazepine possono aiutare a controllare l'ansia e migliorare il sonno.

La psicoterapia è una parte vitale del trattamento per il disturbo bipolare e può essere fornito in sedute individuali, familiari o di gruppo. Esistono diversi tipi di terapia che possono essere utili, queste includono:

  • Terapia comportamentale cognitiva: il focus della terapia cognitivo-comportamentale è identificare credenze e comportamenti negativi e sostituirli con comportamenti positivi e sani. Può aiutare a identificare ciò che scatena gli episodi bipolari, insegna, anche, strategie efficaci per la gestione dello stress e a far fronte a situazioni sconvolgenti.
  • Psicoeducazione: sono incontri di formazione sul disturbo bipolare, la conoscenza del disturbo potrebbe essere utile sia al paziente che ai famigliari, infatti sapere cosa accade può aiutare a ottenere un miglior supporto e un miglior trattamento.
  • La terapia interpersonale e dei ritmi sociali: si concentra sulla stabilizzazione dei ritmi quotidiani, come del sonno, della veglia e dei pasti. Una routine coerente consente una migliore gestione dell'umore, le persone con disturbo bipolare possono beneficiare di una routine quotidiana stabile.

A seconda delle esigenze, altri trattamenti che possono essere aggiunti per il trattamento della depressione sono:

  • Terapia elettroconvulsiva (ECT): correnti elettriche che influenzano i neurotrasmettitori nel cervello e in genere offrono un immediato sollievo alla depressione, anche grave.
  • Stimolazione magnetica transcranica (TMS): la TMS può essere un'opzione per coloro che non hanno risposto agli antidepressivi, durante la TMS degli impulsi magnetici vengono inviati per stimolare le cellule nervose del cervello, che sono coinvolte nella regolazione dell'umore e depressione.

 

 

 

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