Gli alimenti pericolosi per il gatto

L'alimentazione del gatto è una delle questioni più importanti che il proprietario si trova ad affrontare nel corso della vita del proprio animale domestico. Il gatto, infatti, è un animale che può mangiare anche moltissimo rispetto a quello che pesa per le particolarità del suo apparato digerente; in altre parole, è insaziabile e il suo particolare modo di comportarsi (in particolare le fusa) spinge il padrone a fornire sempre quel "qualcosa in più" che alla lunga può essere dannoso.   

 

 

Il problema è che non tutti gli animali hanno lo stesso metabolismo e che, soprattutto, alcune delle sostanze che per noi sono completamente innocue per i gatti possono essere pericolose. Non solo: le persone tendono, spesso, a confondere cani e gatti pesando che essenzialmente siano la stessa cosa. Non è così: certo, sono animali simili ed entrambi sono carnivori, ma il loro metabolismo è diverso, cosa che porta a differenze anche nell'assunzione di sostanze tossiche.   

Inoltre, il gatto è più piccolo, e visto che le dosi tossiche degli alimenti si calcolano in g/kg, la stessa quantità di sostanze in un cane di 40 chili e in un gatto che ne pesa 1,5 non saranno le stesse.   

Un esempio per tutti, il caso dell'aglio: è tossico anche per i cani, ma qualcuno lo da comunque (cani grandi, dicono che ha attività antiparassitaria; è vero, ce l'ha anche nell'uomo, ma io a un cane non lo darei, da veterinario, viste le conseguenze). Se a un cane grande può non fare nulla, non è lo stesso per il gatto. Non solo, infatti, la dose tossica nel gatto è maggiore per il cane, ma essendo il gatto più piccolo l'aglio ucciderà i vermi, si, ma con ogni probabilità uccide anche il gatto.   

Questo per dire che quando si prende un gatto bisogna imparare a conoscere bene ciò che non deve mangiare. In questo articolo cercherò di dire quali sono gli alimenti più comuni e più pericolosi, con il problema che provocano e cosa fare in caso di ingestione.   

 

 

 

i principali alimenti tossici per il gatto

Gli alimenti tossici per il gatto

Ecco quindi quali sono i principali alimenti tossici per il nostro amico a quattro zampe.   

Aglio e cipolla

Visto che abbiamo già citato l'aglio, iniziamo dalle piante del genere Allium, che sono agli, cipolle, ma anche scalogni, porri e tutte le piante che appartengono allo stesso genere botanico.   

Esiste un effetto comune prodotto da tutte le piante del genere, quindi sia dall'aglio che dalla cipolla: alcune molecole (come la S-Metilcisteina Sulfosside) che per noi sono innocue, nei gatti sono dannose per i globuli rossi. In pratica, quando vengono ingerite ed assorbite nell'intestino vanno a dannegiarli, e questo provoca anemia e distruzione immediata, che può condurre all'ittero.   

L'aglio ha anche un effetto ulteriore, irritante, perché contiene altre molecole (Allicina, Ajoene) che hanno un effetto dannoso sulle mucose della prima parte dell'apparato digerente; di solito questo si ricolve con il vomito.   

Dobbiamo stare attenti all'aglio, ma anche a tutti gli alimenti usati come condimento (la dose tossica è circa 7 grammi per chilo ma di aglio fresco, se è concentrato diminuisce). Nel caso in cui il gatto lo avesse ingerito bisogna andare dal veterinario che, con le analisi del sangue, capirà se il gatto ha eventualmente bisogno di una trasfusione.   

Carne e uova crude

I gatti non dovrebbero mangiare carne di pollo (e degli altri uccelli) cruda e uova crude. I problemi, in realtà, non vanno cercati tanto lontano ma negli stessi motivi per cui noi non dobbiamo mangiare queste cose.   

Batteri come Salmonella piuttosto che E. coli sono dannosi tanto per noi quanto per l'intestino del gatto, mentre il Campylobacter è uno dei patogeni più diffusi nelle carni avicole.   

Qui spesso viene sollevata un'obiezione, e cioè che il gatto in natura mangia queste cose crude. Ora, a parte che le uova crude non le mangia, per quanto riguarda la carne bisogna sempre considerare che le cose dipendono dal gatto.   

Se il gatto è nato con questo tipo di dieta sarà resistente a questi batteri, mentre se è sempre stato abituato a mangiare cibo in scatola sterile non saprà certo difendersi da questi microrganismi, rischiando così una bella infezione. Aggravata dal fatto che nel gatto sono molto diffuse alcune malattie infettive (FIV, FeLV, FIP, anche Parvovirosi) che peggiorano lo stato del sistema immunitario peggiorando la situazione clinica causata dalle infezioni alimentari.   

Latte

 

 

Il latte non è proprio un alimento tossico per il gatto, ma non è nemmeno un alimento nutrizionale. Anche se l'immagine del gatto che beve il latte è molto poetica, probabilmente la abbiamo vista l'ultima volta quando frequentavamo l'asilo... un motivo c'è.   

Il gatto adulto non ha l'enzima lattasi, quello che manca anche agli intolleranti al lattosio. E visto che il latte vaccino, quello che beviamo noi, è ricco di lattosio, che il gatto non digerisce, questo arriva intatto nell'intestino dove ha azione lassativa, attirando acqua nell'intestino. In questo modo non solo le sostanze del latte non solo non vengono assorbite, ma si riduce l'assorbimento anche di tutte le altre sostanze nutritive.   

Questo problema si sente ancora di più nel gattino, che ha bisogno di molta energia e non deve essere nutrito con latte vaccino, ma con latte di gatta o appositamente formulati. A questo, però, dedicheremo un approfondimento in futuro.   

Cioccolato, Caffè e Tè

Il problema delle metilxantine, quindi della caffeina e della teofillina che si trovano rispettivamente nel tè, nel caffè (la prima) e nel cioccolato (la seconda) è che per noi che pesiamo 60/80 chili non sono tossiche e, anzi, sono piacevoli perché si trovano in prodotti dolci e buoni da bere.   

Questo non vale per il gatto, o meglio non vale il fatto che non siano tossiche: sono piacevoli anche per lui, e infatti cerca queste cose, se non che la dose tossica delle molecole è molto bassa, circa 150 mg/kg di peso. Questo significa che se il gatto beve una bevanda il rischio sarà minore ma se mangia del tè o del caffè in polvere, o del cioccolato, le cose saranno ben più gravi.   

I sintomi sono simili ai nostri, essenzialmente una stimolazione del sistema cardiovascolare e respiratorio che, però, ad alte dosi portano a respiri e battiti irregolari, fino a portare alla fibrillazione cardiaca: se il gatto mangia qualcuno di questi prodotti, bisogna contattare subito il veterinario, specialmente se ne ha mangiati in grande quantità (per un gatto).   

Alcool

Appare chiaro come l'alcool non sia uno degli alimenti che viene fornito al gatto, ma visto che alcune gocce possono cadere, o che comunque ci sono alimenti (umani) che subiscono una marinatura anche nel vino, ecco che le possibilità di ingerirlo, per un gatto, aumentano.   

Il problema del gatto è che la dose tossica è davvero bassa, in più essendo il gatto un animale piccolo la soglia del pericolo si abbassa ulteriormente. Infatti, la dose di alcool tossica per un gatto è di 5 mL/Kg di peso dell'animale, che si abbassa nei cuccioli e negli anziani. 5 mL, per intendersi, è un cucchiaino da tè e anche se molto dipende dalla gradazione alcolica (qui parliamo di alcool puro, per il vino ad esempio la dose tossica aumenta di circa 5 volte) se al gatto quell'alcolico dovesse piacere non ci metterebbe molto a finirlo tutto.   

Se la dose non è abbastanza alta, l'effetto tossico sparirà da solo nel giro di 24 ore, come la nostra "sbronza". Se è più alta, invece, visto che l'alcool agisce direttamente sul sistema nervoso e non c'è un antidoto, bisogna necessariamente portare il gatto dal veterinario perché mostrerà problemi respiratori molto gravi, e deve essere indotta un'anestesia per controllare la respirazione fin quando l'alcool non inizierà ad essere smaltito.   

Castagne

Piccolo appunto per questi frutti, che sono buoni e sono appetibili anche per un gatto. Visto che non sono tossici, capita che qualcuno li dia al gatto come ricompensa, ma attenti a non esagerare: l'accumulo gastrico, anche se molto più frequente nel cane, esiste anche nel gatto.   

Un frutto così farinoso tende ad ostruire lo stomaco, e può portare a problemi nel successivo passaggio del cibo perché il pH acido dello stomaco non riesce a digerire la polpa della castagna: per questo, mai darne più di una al gatto, perché nella peggiore delle ipotesi potrebbe ritrovarsi a dover affrontare un intervento chirurgico con svuotamento manuale dello stomaco. Si può evitare.   

Fegato

L'eccesso di fegato provoca quella situazione che è conosciuta come "Gatto di Legno", che i veterinari affrontavano spesso, specialmente in passato.   

Il fegato è generalmente considerato benefico per il gatto, e lo è, infatti la dose tossica è molto alta; esagerare però con questo alimento significa causare un accesso di Vitamina Ao Retinolo, una molecola importante (per cui non si deve andare in carenza) ma pericolosa se è troppa.   

Il Retinolo, infatti, ha la funzione di far sviluppare e differenziare le cellule, in particolare quelle che compongono le articolazioni. Il consumo quotidiano di fegato, quindi, fa sì che le articolazioni si sviluppino troppo, portando così al fatto che le ossa hanno troppo attrito una sull'altra. Questo porta quindi a dolore articolare, ed il gatto si muove con difficoltà a causa di questo tipo di alimentazione, che deve assolutamente essere interrotta.   

Nel breve termine non ci sono problemi, ma nel lungo periodo si, e l'assunzione di fegato deve essere limitata, anche se può essere presente nella dieta del gatto.   

Uva e Uvetta

L'uva, e di conseguenza l'uvetta, possono essere molto pericolose per il gatto. Il problema è che, nonostante lunghi anni di studio, ancora nessuno riesce a capire il perché: infatti le molecole che causano i sintomi sono a tutt'oggi sconosciute, così come la dose tossica per gli animali.   

L'unica cosa che si conosce è che l'intossicazione esiste e che i sintomi sono quelli dell'insufficienza renale acuta, quindi malessere improvviso, vomito, nei casi più gravi addirittura coma.   

Visto che il gatto è un animale piccolo, l'uva e gli alimenti che contengono uvetta non vanno mai somministrati, anche perché non conoscendo precisamente le molecole che causano il problema dell'intossicazione non esiste un antidoto specifico, se non la terapia generica che si mette in atto nell'insufficienza renale acuta.   

Ai fini medici, l'intossicazione da uva viene equiparata all'intossicazione da glicol etilenico (l'antigelo per l'auto), che a sua volta non ha antidoto: visto che è una situazione molto grave, è bene fare attenzione che questo alimento, che agisce in modo pesante sui reni del gatto, venga evitato.     

 

 

 

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