La disinformazione in campo alimentare è di due tipi.
Quella degli organi di informazione, che "pompano" o "modificano" notizie di carattere scientifico spesso per fare sensazionalismo o comunque per motivi commerciali legati alla attività editoriale; e quella delle aziende piccole e grandi il cui scopo è puramente commerciale.
Basta essere un minimo esperti di alimentazione e ci si rende conto che molti messaggi trasmessi dagli organi di informazione sono incompleti, contraddittori e fuorvianti.
Per riempire le rubriche di medicina, bisogna sempre inventare qualcosa di nuovo ed è facile entrare in contraddizione (un alimento che oggi è buono per l'organo X, domani fa male all'organo Y e così via). L'incapacità degli esperti che intervengono regolarmente nelle trasmissioni televisive di dare informazioni utili nel poco tempo a disposizione comporta il fatto che il messaggio che giunge all'ascoltatore serva solo ad alimentare la sua confusione e il disinteresse per l'alimentazione.
Per non parlare delle riviste di salute (soprattutto quelle femminili), che sono infarcite di pubblicità di prodotti dimagranti di ogni genere e spesso propongono articoli "sponsorizzati" da questi prodotti.
Il business associato all'alimentazione è enorme ed è naturale che le aziende lottino senza esclusione di colpi per guadagnare fette di mercato. Purtroppo l'incapacità di moltissime persone di valutare con spirito critico i messaggi delle aziende e dei media produce una grande quantità di disinformazione utilizzata per vendere prodotti che promettono qualità e risultati impossibili. Non è raro il caso che qualità negative del prodotti vengano spacciate per positive!
L'industria alimentare avrebbe la posibilità di produrre cibi di elevatissime qualità a un costo relativamente basso. Purtroppo ci sono ancora troppo poche aziende che hanno questa filosofia, la maggior parte punta a crearsi una buona immagine con la pubblicità e a risparmiare sulla qualità dei prodotti.
Per quanto riguarda i prodotti alimentari delle grandi aziende, le strategie di comunicazione sono molto sofisticate poiché esse non possono certo permettersi di perdere la faccia con messaggi spudorati.
In questo modo possono mantenere la fiducia del consumatore pur vendendo prodotti discutibili dal punto di vista della qualità.
Con questo termine si indicano le aziende che producono e vendono prodotti dimagranti. Data l'esplosione che questi hanno avuto negli ultimi anni, merita una sezione a parte. Inoltre è opportuno dividere questi prodotti che sono per la maggior parte integratori dagli alimenti proposti dall'industria alimentare.
1 - Disinformazione alimentare
2 - La Diet Industry - Le frodi dei prodotti dietetici
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Tra i componenti più importanti rientrano le vitamine del gruppo B: vediamo in quali alimenti si trovano e quando integrarle.
La B12 è una vitamina che insieme a tiamina, riboflavina, niacina, acido pantotenico, piridossina, biotina e acido folico fa parte delle vitamine del gruppo B.
Per contrastare la comparsa dei malanni di stagione, è fondamentale aiutare il sistema immunitario debole attraverso uno stile di vita più sano, l'assunzione di integratori e un'alimentazione equilibrata.
Il pangasio è un pesce che a oggi non è particolarmente conosciuto, tuttavia si sta sempre più ritagliando un ruolo di spicco sulle tavole di molte famiglie italiane.
Con l’arrivo dell’autunno è normale avere voglia di cibi più calorici per contrastare l’abbassamento delle temperature, nonché rinforzare l’organismo per evitare i malanni di stagione.
I fichi non hanno 50 kcal/hg come riportato in molti siti: ne hanno molte di più, e per questo non possono essere consumati in grande quantità.
I fichi e il fico, le varietà, la stagionalità, i fichi secchi, canditi o caramellati.
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