Il molibdeno è un oligoelemento che si trova in molti tessuti, ma si concentra soprattutto nel fegato.
Questo minerale è in grado di ossidarsi e ridursi reversibilmente, e grazie a questa capacità è un costituiente essenziale di alcune ossidasi, in particolare la xantinaossidasi, che aiuta la mobilitazione del ferro dalle riserve del fegato e favorisce la trasformazione del ferro da ferroso a ferrico, la aldeideossidasi, fondamentale per l'ossidazione dei grassi, e la solfitoossidasi, importante enzima che converte in solfato inorganico il gruppo -SH derivante dagli amminoacidi.
Il molibdeno ha anche un ruolo nel metabolismo del rame e dell'azoto, nonché nella produzione dell'urina.
È contenuto nelle frattaglie, nei legumi e nei cereali.
La dose raccomandata di molibdeno va da 0,075 a 0,25 milligrammi al giorno. È opportuno non eccedere i 0,5 mg perché oltre si ha perdita (e dunque carenza) di rame. Tra i sintomi da intossicazione troviamo anche diarrea, anemia e crescita lenta. Forti dosi, oltre i 15 mg al giorno, possono causare la gotta.
Le carenze di molibdeno sono rarissime, e quasi mai causate da carenze alimentari, potrebbero invece essere causate dall'accumulo di solfiti, utilizzati come conservanti alimentari.
Tra i componenti più importanti rientrano le vitamine del gruppo B: vediamo in quali alimenti si trovano e quando integrarle.
La B12 è una vitamina che insieme a tiamina, riboflavina, niacina, acido pantotenico, piridossina, biotina e acido folico fa parte delle vitamine del gruppo B.
Per contrastare la comparsa dei malanni di stagione, è fondamentale aiutare il sistema immunitario debole attraverso uno stile di vita più sano, l'assunzione di integratori e un'alimentazione equilibrata.
Il pangasio è un pesce che a oggi non è particolarmente conosciuto, tuttavia si sta sempre più ritagliando un ruolo di spicco sulle tavole di molte famiglie italiane.
Con l’arrivo dell’autunno è normale avere voglia di cibi più calorici per contrastare l’abbassamento delle temperature, nonché rinforzare l’organismo per evitare i malanni di stagione.
I fichi non hanno 50 kcal/hg come riportato in molti siti: ne hanno molte di più, e per questo non possono essere consumati in grande quantità.
I fichi e il fico, le varietà, la stagionalità, i fichi secchi, canditi o caramellati.
Recentemente si è sentito molto parlare delle proprietà nutraceutiche dell’olio di oliva: scopriamo cosa significa e dove trovare l'olio nutraceutico.
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